Il declino motorio in terza età: cos'è e cosa si può fare per mitigarlo

Ognuno di noi, arrivato alla soglia della cosiddetta terza età, potrebbe sperimentare il classico declino motorio, un agglomerato di riduzioni delle prestazioni fisiche e psichiche dal quale, triste a dirsi, non si può scappare. È indubbio come questo decremento delle capacità motorie e fisiche inneschi nella persona anziana un meccanismo di scoraggiamento, talvolta in grado di portare l’individuo a soffrire di depressione proprio perché vede le sue vecchie performance calare repentinamente e inesorabilmente.
Tuttavia, nonostante sia un processo con il quale si deve fare i conti, si può fare qualcosa per mitigarlo: in questo breve articolo, forniamo una panoramica piuttosto dettagliata sulle contromisure da adottare per rallentare il più possibile il declino motorio della terza età, esaminando anche l’importanza che si cela dietro questi accorgimenti.
Immergiamoci subito! Prima di leggere però è importante capire che questo è solo un articolo a scopo orientativo e non di carattere medico: prima di intraprendere qualsiasi attività, bisogna sempre consultarsi con il proprio medico.

L’esercizio fisico vs il declino motorio della terza età: perché è importante?

Il miglior rimedio contro il declino motorio è senza dubbio l’esercizio fisico regolare: secondo alcuni studi scientifici, pare che continuare a stimolare il cervello imprimendogli stimoli nervosi atti a far muovere gli arti superiori ed inferiori apporti numerosi benefici, non solo sul fisico della persona anziana, ma anche sulla sua psiche.
Esercizi di ginnastica dolce effettuati a cadenza regolare permettono alle fibre nervose e cerebrali di mantenersi sempre in allenamento, rallentando quel processo graduale di declino motorio.
Cosa si intende con ginnastica dolce?
Non è necessario correre o affaticare troppo il cuore: bastano anche delle passeggiate all’aria aperta respirando a pieni polmoni per attivare il sistema cardio-circolatorio e fornire l’adeguato apporto di ossigeno ai tessuti muscolari.
Inoltre, la ginnastica dolce prevede anche movimenti piuttosto lenti e calibrati, i quali non hanno lo scopo di sovraccaricare le articolazioni della persona anziana, ma consentono ai muscoli di muoversi correttamente, aumentando la resistenza dell’individuo.
In questo modo, i vasi sanguigni si dilatano, migliorando di fatto la circolazione cardiaca dell’anziano.
L’attività motoria, inoltre, previene la fragilità dell’anziano, decrementando la richiesta di ospedalizzazione, la quale incide sulla longevità dell’individuo: una persona della terza età attiva fisicamente, secondo alcuni studi, possiede un rischio inferiore del 35% di sviluppare problemi articolari rispetto ad un anziano che non pratica attività fisica.
Pertanto, che dire dei principali esercizi da eseguire per contrastare al meglio il declino motorio che sopraggiunge nella terza età?

Gli esercizi fisici contro il declino motorio

Moltissimi studi scientifici condotti su persone anziane hanno largamente dimostrato come l’esercizio fisico faccia bene a tutte le età: è uno strumento fondamentale anche a livello psicologico, in quanto risulta essere capace di rallentare quello che è l’inevitabile declino cognitivo delle persone anziane.
Il segreto sta nell’effettuare esercizi di intensità moderata, previa sempre l’autorizzazione del medico curante.
Ad esempio, esistono molteplici attività motorie eseguibili anche stando seduti, pensate soprattutto per coloro che faticano a mantenere l’equilibrio durante la deambulazione, probabilmente a causa del declino motorio già in atto: l’obiettivo di questi esercizi risiede nel mantenere in attività i muscoli, potenziandone la forza.
Alcuni esercizi di ginnastica dolce da seduti prevedono il potenziamento dei tricipiti, delle gambe e dei pettorali, grazie a macchine che vanno a stimolare quei distretti muscolari, come le panche piane o i semplici manubri.
Uno dei principali problemi che insorgono nelle persone anziane quando il declino motorio inizia a farsi sentire è la mancanza di coordinazione: per contrastare tale problematica, è molto utile approntare un programma di miglioramento delle capacità coordinative.
Alcune di esse consistono nello spostamento del baricentro dell’anziano su diversi livelli, esercizi che obbligano l’individuo a cercare di mantenere l’equilibrio anche in posizioni totalmente diverse da quelle abitudinarie.
Tali esercizi dovrebbero essere abbinati a movimenti che allenano gli arti e la capacità di controllo della respirazione: a questo proposito, si potrebbe prendere spunto dal Tai Chi Chuan, sport orientale che non prevede sforzi fisici di notevole entità, ma che si mantiene su esercizi abbastanza blandi e poco faticosi.

La psicomotricità vs il declino motorio

Un programma di attività fisica regolare non è il solo e unico metodo per contrastare in modo ottimale il declino motorio della terza età: un ruolo fondamentale in questo lo gioca anche la psicomotricità, ossia il legame che esiste tra attività fisica e comportamento.
Alcuni particolari esercizi fisici, infatti, consentono di migliorare quella che è la sfera comportamentale del paziente anziano, aiutandolo a recuperare la propria personalità qualora esistano dei disturbi associati ad essa.
Non solo, le attività di psicomotricità rappresentano delle alleate nella riattivazione delle funzioni psicomotorie e nel recupero della coscienza di sè stessi: per farlo, solitamente, si utilizzano esercizi fisici leggeri, come il rilassamento muscolare e la ginnastica dolce, basati su movimenti emotivo-distensivi.
Lavorare sulla sfera psichica della persona anziana, inoltre, possiede un’importanza cruciale nel combattere il declino motorio: in che senso?
Bisogna considerare che il declino fisico dell’anziano varia il tono muscolare, ossia la quantità minima di impulso nervoso che permette ai muscoli di mantenere una certa tensione.
Perdendo progressivamente massa muscolare, i muscoli dell’anziano diventano sempre più corti, retratti e poco mobili: questo priva la persona avanti con gli anni di quella autonomia e indipendenza che gli dona la possibilità di godersi i suoi ultimi anni.
Tale repentino ma graduale peggioramento non fa altro che incidere negativamente sulla sua psiche, donandogli il senso di inadeguatezza: per questo, è fondamentale contrastare il declino motorio con delle sedute psicoterapiche, volte a migliorare la percezione di sè stessa che la persona anziana ha.
Un buon percorso psicoterapeutico potrebbe risvegliare nell’anziano la voglia di fare, di vivere e di riprendersi, seppur parzialmente, quello che gli è appartenuto, combattendo naturalmente l’inevitabile calo delle prestazioni motorie.

L’aiuto della tecnologia per la mobilità

Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e ci sono numerose aziende che offrono una vasta serie di soluzioni per la mobilità e aiuti per le persone anziane e con problemi di mobilità. Si va dai montascale, agli scooter, agli ausili e accessori per ogni stanza della casa a molto altro ancora. Nel nostro Paese un’azienda nota per avere un catalogo ampio è Centaurus Rete Italia, ma è solo una delle tante che potremmo citare.

Insomma, al declino motorio della terza età non si scappa: non per questo, però, bisogna accettarlo passivamente!
Come abbiamo esaminato, l’attività fisica regolare nelle persone anziane è fondamentale per mantenere i muscoli ben attivi e per far sì che gli ultimi anni siano anche migliori della gioventù!

Fra le fonti autorevoli dispnibili sul web, ci sentiamo di segnalare questa molto ben fatta, della Fondazione Veronesi: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/quando-muoversi-conviene-in-tutti-i-sensi

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Di Patrick