Crepes: italiane o francesi?

Dolci o salate, ripiene di frutta, verdura, creme, formaggi fondenti o besciamella, consumate tal quali o rese croccanti con la gratinatura in forno. Crepes e crespelle sono una delizia versatile che si presta a mille varianti e che ha una tradizione secolare che valica le Alpi.

Morbidi involucri per mille ripieni

Le crepes (o crespelle) sono dischi sottili e morbidi composti da una pastella formata dall’unione di pochissimi ingredienti (uova, farina, latte e burro) e cotta rapidamente su una piastra calda, quel tanto che basta per far rapprendere il composto e ottenere una consistenza soffice e flessibile, adatta ad essere farcita e ripiegata o arrotolata su se stessa. Proprio questa loro caratteristica le rende adatte ad essere utilizzate come base diverse ricette da preparare al forno, in alternativa alle classiche sfoglie di pasta, tradizionalmente usate per realizzare lasagne e cannelloni.

Per quanto riguarda le farciture c’è solo l’imbarazzo della scelta: infatti il gusto neutro si presta perfettamente all’abbinamento con ripieni dolci o salati, cremosi o più consistenti, caldi e freddi, nonché all’aggiunta di topping, elementi croccanti e accompagnamenti “on side”. L’obiettivo? Creare un piacevole gioco di gusti e rendere ogni morso un mosaico di stimoli sensoriali per il palato (e il cervello). Con in più il vantaggio di poter consumare un prodotto interamente fatto in casa e quindi più sano e genuino di qualsiasi merendina confezionata.

Una ricetta per l’estate

Tra i tanti possibili ripieni e abbinamenti ideali per le crepes, l’opzione estiva per eccellenza resta quella con il gelato. Una versione alternativa alla più inflazionata banana split, un classico dessert vintage, molto in voga negli anni Ottanta-Novanta e immancabilmente serito da qualsiasi bar o chiosco su ogni lungomare della Penisola. Anche in questo caso non serve trasgredire al buon proposito di preparare tutto in modo casalingo e artigianale, dal momento che, come si legge su il24.it anche il gelato si può preparare facilmente a casa. Ovviamente in questo caso è consigliabile utilizzare le crepes fredde, oppure tiepide per creare un piacevole effetto scioglievole. E per completare? Frutta, scaglie di cioccolato, frutta secca sbriciolata e così via…

La Crépe Suzette è un falso storico

Sebbene la ricetta delle crepes sia stata consacrata alla notorietà alla fine dell’Ottocento, in Francia, grazie all’invenzione della Crépe Suzette, un dolce flambé che, come si legge su linkiesta.it sarebbe nato in modo del tutto accidentale per un provvidenziale errore del pasticcere, questi sottili dischi di pastella venivano preparati ben prima. Infatti sarebbero stati inventati già all’epoca degli Antichi Romani, e poi tramandati fino al V secolo d.C.

Nella Roma dell’epoca infatti rappresentavano un piatto semplice e sostanzioso pensato per sfamare i pellegrini francesi giunti in Città Eterna in occasione delle celebrazioni di Candelora. Sarebbero stati proprio questi viandanti, una volta tornati in patria, a diffondere il culto di questa preparazione e a far sì che le crepes conquistassero un posto d’eccellenza anche nella cucina francese. Nel Medioevo, presso i contadini francesi si diffuse l’usanza di donare le crepes ai mezzadri in segno di pace, amicizia e alleanza.

In ogni caso, una preparazione che ricorda le crepes in senso stretto è presente in quasi tutte le culture gastronomiche del mondo: dal pane arabo, alle tortillas messicane, dalle piadine romagnole alla pita greca, fino all’injera, un pane fermentato diffuso in diversi Paesi dell’Africa, come Etiopia ed Eritrea, dove è utilizzato al posto delle posate per raccogliere il tipico zighinì. Qualcosa di simile si ritrova anche in Estremo Oriente: basti pensare alle sottilissime crespelle di riso utilizzate per accompagnare la celebre peking duck o anatra alla pechinese.

Di Patrick